Si troll, l’ho letto, anche se per qualche strana ragione, non riesco a visualizzare i grafici (vedo solo una striscia in alto…boh…).
Come ti ho detto, ma spero di riuscire a fartelo entrare in quella tua testa di uranio 238, le condizioni ipotizzate da questi ricercatori sono molto restrittive, perchè considerano solo accumulo chimico e solo eolico e fotovoltaico. Non considerano la possibilità di importare energia, nè l’uso di una moderata quantità di fossili.
Scenari energetici realistici almeno fino al 2050, possono anche contemplare, oltre a un mix energetico più vario di rinnovabili, accumulo e scambio fra nazioni, anche una piccola quota di gas e/o nucleare, ed è chiaro che se invece del 99,9 % si modella il 75% o l’80% tutto diventa più facile e fattibile nei 40 anni rimasti.
Il 100% direi di lasciarlo ai nostri nipoti, che avranno imparato meglio di noi a gestire questo tipo di sistema energetico e disporranno di tecnologie molto più raffinate delle nostre.
Quindi questo esercizio su cui tanto strepiti dimostra che in teoria questo passaggio estremo è fattibile già nei prossimi 20 anni e che non ci costerebbe neanche di più che il BAU.
Ma nella pratica non c’è neanche bisogno di imporci limiti così estremi, e quindi la transizione può avvenire anche in modo meno concitato e realistico.
Sul punto che continui a ripetere ossessivamente, ti rispondono i ricercatori, ma l’hai letto l’articolo?
So much excess generation of renewables is a new idea, but it is not problematic or inefficient, any more than it is problematic to build a thermal power plant requiring fuel input at 250% of the electrical output, as we do today.
Cioè, già usiamo il 300% di energia fossile, per ottenere il 100% di elettricità che ci serve, data l’inefficienza delle centrali termodinamiche. Quindi se non ci scandalizziamo di quello spreco insensato (che ha anche ben altre e pesanti conseguenze) , perchè ci meravigliamo tanto di questa necessità, quando si tratta di rinnovabili?
Sull’abbondanza dell’uranio: intendi dire che vuoi estrarlo dall’acqua? Ma allora si può estrarre qualsiasi cosa da acqua di mare e rocce: il neodimio, l’indio, il gallio, il tecnezio, il praseodimio…basta solo vedere quanta energia serva per farlo e in quale abissi finisca l’ENROEI.
Guarda troll, che stai veramente cadendo a livelli di assurdità impensabili per un presunto ricercatore: non è esattamente la stessa cosa parlare di risorse MINERARIE e prodotti INDUSTRIALI.
I moduli in silicio si possono benissimo fare in ogni parte del mondo (e infatti si fanno anche in italia, negli Usa e in Germania), se li fanno soprattutto in Cina è solo per un calcolo economico, che può mutare con mutate condizioni di contorno (situazione geopolitica, costo dei trasporti, politiche restrittive del commercio, ecc).
Le miniere di uranio in Francia (o di qualsiasi altra risorsa mineraria non presente originariamente nel paese) non le farai mai, per cui la Francia, per quanto pianga spenda e ricerchi, resterà sempre dipendente dall’uranio importato, così come l’Italia (scontato il misero 10% di autoproduzione) resterà sempre dipendente dal gas russo o algerino, a meno che entrambe (o almeno l’Italia, la cui dipendenza, rigassificatori a parte, è più critica essendo legata con tubi ai suddetti fornitori) non si creino un sistema energetico a rinnovabili.
Guarda che per me è veramente imbarazzante doverti far notare differenze che è in grado di afferrare un bambino di 10 anni…